Onorevoli Colleghi! - Con la presente proposta di legge si intende introdurre nell'ordinamento italiano una figura medica già presente in altri ordinamenti europei, primo fra tutti quello spagnolo, specificamente deputata all'erogazione delle pratiche mediche di terapia intensiva legate agli stati di emergenza ed urgenza.
      Secondo le linee guida per la «Definizione del medico intensivista e della pratica di medicina critica» dettate dalla Società americana di terapia intensiva (SCCM), il medico intensivista è colui che fornisce assistenza orientata in seno ai reparti ad alta intensità di cure, integrando e adattando le cure del paziente affetto da malattie complesse o da lesioni che includono l'insufficienza multipla d'organo. L'intensivista può garantire questi servizi come medico responsabile del paziente o come medico che fornisce assistenza in collaborazione con il medico responsabile del paziente. In questo senso, il nucleo dell'attività del medico intensivista consiste nella partecipazione alle attività gestionali quotidiane dei reparti di terapia intensiva, attraverso l'erogazione efficiente, tempestiva e consistente dell'assistenza ai pazienti ospedalizzati. Con la presente proposta si intende istituzionalizzare nell'ordinamento italiano la figura in esame, prevedendone la più piena integrazione non solo negli specifici reparti ospedalieri ad alta intensità di cure, ma anche nelle altre articolazioni ospedaliere e territoriali del sistema sanitario di emergenza-urgenza.
      In particolare, si intende promuovere la presenza di queste figure mediche sia come responsabili delle centrali operative in cui si articola il sistema di allarme territoriale, sia nei mezzi di soccorso di

 

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terapia intensiva (come i centri mobili di rianimazione e le eliambulanze), sia ancora nel trattamento degli stati di emergenza nei pronto soccorsi o nei dipartimenti di emergenza-urgenza di primo e secondo livello.
      È, infatti, a tutti noto come la cronaca quotidiana riporti continui esempi di decessi legati ad una non efficace e tempestiva presa in carico del paziente in stato di emergenza; anche se in qualsiasi attività sanitaria (e a maggior ragione in quelle che concernono il trattamento degli stati di urgenza ed emergenza) la presenza di errori clinici è in larga misura fisiologica, attraverso l'introduzione di figure altamente specializzate e competenti si può tuttavia auspicare una riduzione di questo triste tasso di insuccessi medici.
      Con queste convinzioni e questi propositi, la presente proposta di legge prevede, all'articolo 1, l'istituzione della figura del medico intensivista, come medico chirurgo in possesso di specializzazione in terapia intensiva deputato all'erogazione delle attività mediche atte a garantire il più efficace, tempestivo e consistente trattamento degli stati di emergenza.
      L'articolo 2 prevede che le università degli studi statali e non statali, nell'ambito della loro autonomia didattica e nei limiti delle proprie risorse finanziarie, procedano all'istituzione delle scuole di specializzazione in medicina intensiva, la cui durata non può essere inferiore ai quattro anni.
      L'articolo 3 stabilisce che l'attività dei medici intensivisti nell'ambito del servizio sanitario di emergenza ed urgenza dovrà essere disciplinata con apposita intesa in sede di Conferenza Stato-regioni che provveda a promuovere la presenza della istituenda figura medica nei diversi servizi in cui si articola l'offerta sanitaria nel settore in esame, nonché a dettare le linee guida per l'organizzazione dei servizi di terapia intensiva e la definizione del ruolo degli intensivisti nel funzionamento dell'attività ospedaliera routinaria.
      L'articolo 4, infine, detta le disposizioni transitorie per il riconoscimento della qualifica di medico intensivista a coloro che abbiano svolto attività documentata e abbiano seguìto corsi di aggiornamento o di formazione nel settore.
      Nella convinzione che l'introduzione della figura in esame possa effettivamente offrire un valido supporto al miglioramento della qualità, efficacia e tempestività del servizio sanitario, ci auguriamo che la proposta possa favorire il consolidamento di un ampio dibattito parlamentare sulle strategie operative atte ad evitare il proliferare di casi di malasanità legati al settore dell'emergenza ed urgenza.
 

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